Lo Studio Biblico si terrà ogni giovedì alle 20.30 via Zoom e l’argomento trattato sarà Il Sermone sul monte.
Per partecipare agli incontri si prega di contattare la Pastora Laura via WhatsApp al numero 3393763922.

Il Coro Ecumenico di Verona, come tutte le istituzioni analoghe, ha dovuto interrompere le sue attività a partire dal mese di marzo 2020, dopo le ultime uscite del 29 dicembre 2019 (concerto a Rovereto) e del gennaio 2020 (partecipazione alle liturgie ecumeniche della SPUC a Verona).
Ma il Coro desidera far sentire anche a distanza la sua presenza e il suo impegno di testimonianza. Propone ora, per la prima volta, un breve video realizzato interamente in modalità online.
Il canto scelto per l’occasione è molto significativo, anche per il momento difficile che stiamo vivendo.

Un bambino piccolo il cui nome è Dio Salva: Gesù. Egli è per noi possibilità aperta di schierarci dalla parte di Dio, di rinascere insieme a lui, di essere “neonati” insieme a lui e di essere “curati” dalle mani amorevoli di Dio. Salvati e curati, ci offre la possibilità di metterci al servizio e di essere “prolifici” ovvero di portare buon frutto.

– Pastora Laura Testa

Il culto di Natale si terrà mercoledì 25 Dicembre alle 10:30 in chiesa valdese, in via Duomo 4 angolo via Pigna, Verona.

Siete tutti invitati e invitate!

In occasione della ricorrenza del 17 febbraio, la comunità di Verona ha organizzato una visita alle valli valdesi.

Condividiamo di seguito alcune note sulle origini della festa e informazioni logistiche per chi si è iscritto (i posti sono esauriti).

“…Fra tutte le date della propria storia la comunità valdese ha scelto come momento significativo di memoria il 17 febbraio. Si tratta del giorno in cui con Lettere Patenti Carlo Alberto poneva fine nel 1848 a secoli di discriminazione riconoscendo ai suoi sudditi valdesi i diritti civili e politici. L’evento fu segnalato allora con grandi manifestazioni e secondo la prassi del tempo con fuochi (i classici falò). 
La giornata è segnata con attività di vario genere: un servizio religioso, concerti, incontri e serate comunitarie; la sera precedente vi è l’accensione di falò sulle alture.

Negli ultimi anni però questa data è uscita dall’ambito valdese assumendo significato emblematico anche per gli altri evangelici italiani.
Anzitutto per ricordare che la libertà religiosa è la matrice non l’appendice delle libertà civili: prima c’è la coscienza religiosa poi viene la politica, l’economia, il lavoro e il pensiero. 
In secondo luogo per ricordare che la tolleranza è una concessione del Potere, ma la libertà è una conquista della coscienza. Lo Stato può concedere spazi controllati ma il vivere da uomini liberi, non solo di dire e fare liberamente ma di 
essere liberi, è il risultato di una lunga battaglia, mai conclusa.” (Fonte: chiesavaldese.org)

Informazioni utili per i partecipanti: partenza il 16 febbraio 2019 alle ore 8.15 dal parcheggio B dello Stadio; alle ore 8.30 al Tempio Votivo di fronte alla Stazione Porta Nuova ed alle ore 8.45 al casello di Verona Nord. Arrivo a Torre Pellice entro le ore 13 e pranzo al sacco (ci sono tantissimi piccoli ristorantini, bar, negozietti dove poter mangiare). Possibile visita guidata al Tempio, alla Casa Valdese e al Museo di Torre Pellice. Ore 16.30 rientro a Bobbio Pellice all’ albergo. Ore 18 raduno per la Fiaccolata Storica, canti, rievocazione storica, vin brulè e cioccolata calda. Ritorno in albergo e cena. Domenica 17 febbraio partecipazione al Culto insieme alla Chiesa di Bobbio Pellice e condivisione del pranzo tradizionale. Dopo pranzo partenza per rientrare a Verona entro le 20.

Con la partecipazione di 100 persone tra pastori, presidenti dei consigli di chiesa e deputati delle comunità, si è tenuta a Torre Pellice (To), dal 15 al 17 giugno, la Conferenza del II Distretto della Chiesa Valdese, comprensivo delle comunità dell’Italia del Nord, escluso il Piemonte.

Si tratta di un parlamento “zonale” che riflette e delibera ad un livello intermedio tra l’assemblea delle chiese locali e il Sinodo, assemblea nazionale.

In evidenza quest’anno due questioni:

1) l’esito di una indagine condotta con i metodi statistici della sociologia, sulla consistenza della chiesa, sulla partecipazione al culto ed alle attività; è possibile ricondurre i dati presentati dal prof. Paolo Naso, uno dei principali curatori, a due elementi essenziali posti all’attenzione delle chiese: siamo in un processo di “stabile decrescita”, in particolare nelle comunità del sud Italia, crisi segnalata soprattutto dalla mancanza di Scuole Domenicali (scuola biblica per i bambini) di cui molte chiese sono prive. Pur consapevoli che il dato quantitativo non può spiegare da solo la complessità di vita di una confessione di minoranza né tanto meno rappresentare l’azione dello Spirito che sfugge a misurazioni di questo tipo, si è detto che l’importanza di questa fotografia statistica sta nello stimolo a guardarsi, a scegliere in quale direzione si vuole andare, a ripartire su nuove progettualità che rilancino, in particolare, l’attenzione alla narrazione della fede ai bambini, accogliendo anche la domanda di una formazione biblica ai loro figli, che viene da genitori esterni alle comunità, che non sono membri di chiesa, come avvenuto in una delle chiese presenti.

2) Lo stato del dialogo ecumenico con la chiesa cattolica romana è stato il secondo grande focus della conferenza, all’indomani del forum organizzato a Bergamo lo scorso mese di marzo.

L’introduzione al dibattito proposta della pastora Maria Bonafede ha segnalato la necessità attuale del dialogo ecumenico perché non è possibile sottrarsi ad esso in una società dove numerose sono le proposte attive (Islam, pentecostalismo, Unione atei e razionalisti…) sia perché un’identità religiosa senza dialogo rischia l’autoreferenzialità: l’idea di aver ragione da soli è cosa fuori tempo.

Circa le differenze dottrinarie con la chiesa cattolica sulla concezione della chiesa e dei ministeri, esse permangono ma al loro interno si è visto che è possibile fare dei pezzi di strada insieme, come è successo nell’accordo tra cattolici e luterani sulla giustificazione per fede; questi percorsi di strada comune attivano sentimenti che si possono praticare. Accanto a questo la chiarezza delle posizioni non deve essere oscurata, al contrario essa deve accompagnare il percorso ecumenico che procede secondo un “consenso differenziato” e con delle “asimmetrie teologiche”, per usare le parole del pastore Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia e relatore al forum di Bergamo.

Elisa Vicentini

Nelle chiese valdesi sparse nel territorio italiano, come pure in quelle metodiste e battiste, a ridosso del Natale si tiene la tradizionale Festa dell’Albero. A Verona, normalmente, la facciamo nella terza domenica d’Avvento, ma quest’anno si è dovuta anticipare alla prima, lo scorso 3 dicembre.
Si tratta della festa di Natale dei bambini: i piccoli della scuola domenicale, compresi in un’età che va dalla scuola materna alle medie inferiori, che durante l’orario del culto si appartano con i loro monitori per conoscere la Bibbia, diventano protagonisti della giornata con canti, a volte giochi o altre attività, e soprattutto con la tradizionale recita di Natale.
La giornata è stata tutta intera all’insegna di una festosa convivialità: dopo il culto e un’agape fraterna con piatti della tradizione italiana e ghanese, abbiamo accolto l’entrata dei pastori, degli angeli e delle altre figure del presepe, agghindati in stoffe colorate. Gli occhi emozionati e impauriti, il cuore che batte all’impazzata dei più piccini, la spavalderia dei più grandi, sono fonte di orgoglio e tenerezza per la comunità riunita insieme.

I piccoli salgono in cattedra e per un giorno raccontano ai grandi la bellezza di stare insieme ed il tesoro prezioso racchiuso nella storia sempre uguale e sempre nuova del bimbo nato a Betlemme, il mistero della Grazia che si fa essere umano, ma nella forma di un esserino tenero e indifeso che tutti vorremmo avere tra le braccia per cullarne il sonno. In quei momenti, noi grandi cerchiamo di guardare con gli occhi dei nostri bambini, con la loro purezza, la loro capacità di arrivare dritti al senso profondo e misterioso della venuta di Gesù, senza passare per la ragione; per avvicinarci a quel cambiamento che ci è prescritto in Matteo 18:3:

“se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli”

È bello vedere questi due gruppi, i grandi e i piccoli, che si fronteggiano e si specchiano gli uni negli altri, due generazioni di una comunità che festeggia con gioia condivisa nella diversità e nella pluralità di età, tradizioni e lingue il rinnovarsi del patto con il comune Signore.

Enrico Parizzi

Come di consueto si è svolto a Torre Pellice dal 21 al 25 settembre scorsi il sinodo della nostra Chiesa. Secondo le discipline della chiesa valdese, il Sinodo è l’assemblea generale che esprime l’unità di tutte le chiese. Nello svolgimento delle sue attività agisce nell’obbedienza alla Parola di Dio, come assemblea di credenti che ricerca la guida dello Spirito Santo. Esso è la massima autorità umana della Chiesa in materia dottrinaria, legislativa, giurisdizionale e di governo. (DV, art. 27). Esso è costituito dai deputati delle chiese locali, da un numero di pastori equivalente e dai responsabili di particolari settori di attività. Ai membri con voce deliberativa si aggiunge un numero variabile di membri con voce consultiva. Si riunisce ogni anno a Torre Pellice, nelle Valli Valdesi, in provincia di Torino, a partire dalla domenica che precede l’ultimo venerdì di agosto. (Chiesavaldese.org).

In rappresentanza della chiesa di Verona ha partecipato in qualità di deputato il nostro fratello Roberto Mellone, al quale va la gratitudine della nostra comunità per l’impegno che si è assunto e che ha reso un puntuale servizio anche nel riferirne i contenuti nel corso del culto odierno. Presenze impegnative al sinodo di quest’anno anche quelle della sorella Erica Sfredda e del fratello Enrico Parizzi, che in qualità di verbalizzanti si sono fatti carico di un compito che li ha visti alternarsi ad altri membri di chiesa nel garantire che discussioni e decisioni fossero correttamente riportate.

Quanto ha riportato oggi Roberto alla nostra comunità, compito non facile dovendo egli sintetizzare in pochi minuti i cinque giorni di lavoro, ha inteso dare un quadro immediato ed efficace dei lavori svolti al sinodo:

“Il Sinodo si occupa di tutti gli aspetti della nostra chiesa, da quelli dottrinali a quelli etici a quelli finanziari, all’attività diaconale; oltre a esaminare quanto fatto nell’anno trascorso, il sinodo traccia le linee guida dell’anno successivo. E’ un indicatore importante del grado di democrazia delle nostre chiese. Il culto di apertura presso il tempio valdese di Torre Pellice è stato tenuto dal Past. Fulvio Ferrario, decano della facoltà valdese di teologia di Roma, celebrazione nella quale è anche avvenuta la consacrazione dei nuovi pastori.

Nel corso del sinodo sono state presentate diverse attività: il vademecum per i consigli di chiesa che traccia una guida su come condurre le assemblee dei consigli di chiesa, i ruoli dei consigli e della comunità. Disponibile in formato PDF è a disposizione dei consiglieri e della comunità.

Con forte evidenza si è trattato il rapporto tra chiesa e diaconia, stimolato da più parti, ravvisandosi la necessità  di una maggiore correlazione tra chiese ed opere, con un invito a prevedere una maggiore partecipazione delle chiese alle attività delle opere di diaconia.

Successivamente il documento sulle famiglie: quello originario del 2011 è stato rivisto alla luce della recente legge sulle unioni civili. E’ stato varato quindi un nuovo documento che riporta delle modifiche rispetto al testo originario, tenendo conto del mutato assetto legislativo. Mentre prima era prevista la benedizione delle coppie eterosessuali ed omoaffettive in assenza di un quadro normativo, ora si prevede la possibilità di effettuare benedizioni di dette coppie ove siano state realizzate unioni civili.

Momento interessante quello ecumenico in cui il rappresentante della CEI ha inteso sottolineare il servizio comune delle nostre chiese, valdese e cattolica, nel servire gli ultimi, come nel caso dei corridoi umanitari e le celebrazioni comuni in occasione dei 500 anni del Riforma.

Tema discusso anche quello sul fine vita attraverso il documento: “E’ la fine? Per me è l’inizio della vita. Eutanasia e suicidio assistito”. Una discussione iniziata molto tempo fa in seno alla nostra chiesa. Già nel 1997 aveva cominciato a porsi il quesito di come vivere gli ultimi momenti della vita non come sofferenza o condanna. Nello spirito comunitario e di democrazia che ci connota, il documento sarà discusso all’interno delle chiese nel corso dell’anno, le relative osservazioni saranno affrontate nel corso del prossimo sinodo, prima che sia assunta una posizione ufficiale.

Spazio anche alla gestione dei conflitti all’interno delle chiese dove è l’Agape che deve guidarci, come riporta l’apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinzi.

Altro tema di spessore sul quale si è argomentato è quello dei migranti, con l’esperienza positiva dei corridoi umanitari: è stato auspicato dal sinodo che l’accordo col governo -che scade a fino anno- venga prolungato di almeno altri 12 mesi . Ricordiamo che il progetto dei corridoi “mediterranean hope” è volto ad individuare persone e famiglie meritevoli di particolare tutela, sottoporre prima del loro ingresso in Italia la documentazione e la loro situazione alle autorità governative e -verificata l’idoneità- prevedere poi a spese della Tavola valdese e della comunità di S. Egidio il loro viaggio ed arrivo in Italia. Si è approfondito il tema emigrazione con la votazione di un documento che riprende la preoccupazione per i fenomeni razzisti in Italia e sollecitando nel contempo l’approvazione definitiva del cosiddetto ius soli presso l’altro ramo del parlamento.

Si è parlato poi di “essere chiesa insieme” dove si auspica un aumento della condivisione, con maggiore partecipazione sia dei nativi che degli immigrati nella vita comunitaria, valorizzando il contributo delle sorelle e fratelli non italiani.

Si è parlato di terrorismo – attraverso un documento votato dal sinodo- ecumenismo e libertà religiosa .

Si è discusso di media e comunicazione: del ruolo ed attività del settimanale Riforma e di radio Beckwith evangelica e di editoria: della casa editrice Claudiana e di Paideia di Brescia.

Si è trattato delle celebrazioni in occasione del cinquecentenario della Riforma protestante, del relativo evento di Milano di giugno e del prossimo meeting a Roma del 28 ottobre prossimo, organizzato dalla Federazione delle chiese evangeliche, che concluderà l’anno di celebrazione.

Si è trattato ampiamente dell’attività della “CSD”: commissione sinodale diaconale, che si occupa di servizio al prossimo, formazione, emigranti , anziani, giovani … . Si è discusso anche del centro Agape e dei lutti che lo hanno colpito recentemente, volendo ricordarne la scomparsa dei responsabili: la Pastora Caterina Duprè, già in servizio presso la nostra chiesa di Verona e del Diacono Demetrio Canale.

Punto vagliato durante il sinodo anche quello dell‘otto per mille: le firme sono molto superiori rispetto al numero di membri di chiesa e simpatizzanti, segno di stima e fiducia per il mondo valdese e di valorizzazione per quanto guida la nostra chiesa, che non impiega il denaro per il mantenimento della chiesa stessa: tutte le risorse sono dedicate al mondo esterno, visto che come sappiamo è con le contribuzioni dei soli membri di chiesa che si affrontano le spese interne: dallo stipendio dei pastori alle bollette, al mantenimento dei luoghi di culto; questo è il nostro impegno .

Durante i giorni del sinodo si sono inoltre ricordati i 50 anni trascorsi dalla prima consacrazione femminile di pastori. Nel 1967 Carmen Trobia e Gianna Sciclone divennero pastore; oggi la rappresentanza di donne nel nostro corpo pastorale è rilevante, proprio perchè 50 anni fa fu presa una decisione che andava contro gli orientamenti dell’epoca.

Gli ultimi giorni del sinodo sono stati infine dedicati alle nomine per i vari incarichi della chiesa. Le conclusioni finali sono state tratte dal moderatore Eugenio Bernardini -confermato per un altro anno- che si è intrattenuto in particolare sul tema ecumenico: la nostra attività non può essere concepita al di fuori del contesto ecumenico nazionale internazionale ed interculturale , ricordando che non siamo gli unici depositari della fede cristiana.”

In una chiesa gremita di pubblico a Verona è stata celebrata la festa della laicità e della libertà religiosa. Nella prospettiva storica che unisce il rogo di Giordano Bruno alle lettere patenti che concessero la libertà ai valdesi si è guardato alla Europa contemporanea in cui rigurgiti identitari si tingono di religione.

Il mensile Confronti insieme alle Comunità cristiane di base ha organizzato l’incontro promosso dalla locale chiesa valdese. Gli oratori, giornalisti di Confronti, hanno indicato la reale possibilità per le chiese, di superare la crisi del secolarismo. Luigi Sandri ha affermato che la chiave per uscire da questa contraddizione la troveremo nella laicità. Laicità significa nudità, consapevolezza che non abbiamo un “Dio extra”. La laicità che affonda le sue radici nell’illuminismo ed è una grande benedizione. La crisi delle chiese in questa Europa secolarizzata, invece di generare chiusure, va vissuta come una grande opportunità. Tanto più in questa Europa multi religiosa, in cui non tornerà la societas cristiana. Claudio Paravati ha sottolineato che in Africa e in sud America la religiosità è in crescita, in Europa la pax economica non ha visto il trionfo della secolarizzazione, ma l’approfondirsi delle fratture. Fratture generazionali e fratture nazionalistiche. In questa Europa post-secolare la spiritualità non sparisce, ma emerge come un patchwork in cui ciascuno prende da sorgenti differenti quello che risponde alla sua ricerca. Resta aperta la questione : “Come evangelizzare in questa Europa post-secolare?” Senza abbattersi è necessario lavorare sullo scarto generazionale, rispondere alle diverse esigenze spirituali, affrontando i problemi teologici che via via sorgeranno. A conclusione della serata un momento conviviale ha permesso uno scambio esteso di esperienze.

 

  Ruggero Mica

La nostra comunità si sta impegnando nella raccolta dei fondi necessari per l’acquisto di un Minibus a sostegno delle attività benefiche e delle necessità di spostamento della Chiesa Valdese  di Verona. Il mezzo attualmente impiegato è giunto indubbiamente al termine del suo onorato servizio, ormai inservibile non è più in grado di circolare e  ci impedisce di continuare o effettuare alcuni servizi importanti  quali:

-il  trasporto di persone e derrate alimentari destinate a duecento famiglie bisognose  della nostra comunità e non.

-il trasporto  di sorelle e fratelli  immigrati dal Ghana,  privi di mezzi di trasporto autonomo, al fine di consentire loro di frequentare presso la nostra sede corsi di lingua italiana, attività del coro della chiesa, incontri per sviluppare la interculturalità delle donne, scuola domenicale per i bambini e partecipazione ai culti.

-Raccolta  di derrate alimentari donate da aziende agricole locali per famiglie in difficoltà.

Inoltre stiamo programmando come nuova attività la distribuzione di generi di prima necessità ai senza tetto.

Crediamo come cristiani che il Signore ci chiami incessantemente ad operare nella sua vigna e preghiamo affinchè lo Spirito apra le nostre orecchie al grido del bisognoso. Sappiamo che spesso però non è un grido, è un gemito sommesso, è un silenzio assordante che all’attenzione del Signore non sfugge:  il bisogno risuona sempre come un’ingiustizia fatta ai fratelli più piccoli.

Non possiamo non ricordarci il passo del Vangelo secondo  Matteo, 25,37-40: “Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?” . E il re risponderà loro: “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”

Per chi volesse contribuire è possibile effettuare un’offerta tramite bonifico bancario sul conto intestato alla: “Chiesa evangelica valdese di Verona”,  presso UniCredit, IBAN: IT 80 H 02008 11770 000011081581, oppure tramite paypal: https://www.paypal.me/valdesiverona, oppure inserendo l’offerta in busta, scrivendo sulla stessa “offerta minibus” e consegnandola durante la colletta domenicale al culto.

Un grazie di cuore a chi vorrà aiutare.