Generazioni in dialogo – Predicazione di domenica 8 dicembre 2019
LETTURA BIBLICA
8Così parla il SIGNORE:
«Nel tempo della grazia io ti esaudirò,
nel giorno della salvezza ti aiuterò;
ti preserverò e farò di te l’alleanza del popolo,
per rialzare il paese,
per rimetterli in possesso delle eredità devastate,
9per dire ai prigionieri: “Uscite”,
e a quelli che sono nelle tenebre: “Mostratevi!”
Essi pasceranno lungo le vie
e troveranno il loro pascolo su tutte le alture;
10non avranno fame né sete,
né miraggio né sole li colpirà più;
poiché colui che ha pietà di loro li guiderà,
li condurrà alle sorgenti d’acqua.
11Io trasformerò tutte le mie montagne in vie,
le mie strade saranno elevate.
12Guardate! Questi vengono da lontano;
ecco, questi altri vengono da settentrione e da occidente,
e questi dal paese dei Sinim».
13Esultate, cieli,
e tu, terra, festeggia!
Prorompete in grida di gioia, monti,
poiché il SIGNORE consola il suo popolo
e ha pietà dei suoi afflitti.
14Ma Sion ha detto: «Il SIGNORE mi ha abbandonata,
il Signore mi ha dimenticata».
15Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta,
smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere?
Anche se le madri dimenticassero,
non io dimenticherò te.
Isaia 49:8-15
Prologo
1Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.2Essa era nel principio con Dio. 3Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 4In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. 5La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.
6Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. 7Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. 8Egli stesso non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. 9La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. 10Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. 11È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; 12ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, 13i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.
14E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.
Giovanni 1,1-14
5La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. 6Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. 7E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
8Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. 9Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.
Filippesi 4,5-9
PREDICAZIONE
Carissimi fratelli e sorelle,
questa sera ci riuniamo assieme per celebrare e la Parola che il Signore ci offre è rivolta a tutte le generazioni della Chiesa. In un certo senso potremmo dire che questo tempo in cui attendiamo il Natale, il tempo dell’Avvento, sia un tempo da vivere in preghiera assieme come famiglie, e non solo come singoli credenti.
E ogni generazione, proprio come avviene nelle famiglie è un modo diverso di parlare a Dio e di Dio, così come pure fanno queste tre letture bibliche. La prima dice che Dio è come una madre, che si prende cura dei suoi figli, che non si dimentica mai di loro, che li consola in ogni avvenimento senza smettere mai di star loro vicino. Questa immagine di Dio è la più antica e quella che ci offre la grande promessa che in Dio tutti i popoli saranno raccolti e diventeranno uno solo.
La seconda è quella del Vangelo di Giovanni, Dio in Cristo ha creato il mondo e lo ha redento, il suo amore, la sua luce e la sua Parola sono la nostra guida, ma il mondo ha rifiutato Cristo, lo ha disprezzato e lo ha condotto a morte. Cristo ha portato il nostro dolore e la vergogna nostre sulla Croce, ha sopportato tradimento e conosce ogni nostra pena, la porta con noi e ci salva dal rancore. Il nostro Dio è il Padre di Gesù Cristo, per il suo amore anche noi siamo parte di una nuova famiglia, siamo parte della famiglia dei Santi.
Però, se siamo parte della famiglia di Dio, anche noi dobbiamo conformarci a Cristo e a Dio, con la certezza che ci offre l’apostolo : il Signore è vicino! La vostra mitezza, la vostra mansuetudine, la vostra dolcezza, la vostra generosità, la vostra gentilezza sia nota a tutti gli esseri umani!!! E qui casca l’asino! There is the rub!
Nelle famiglie umane sovente l’immagine di padre e di madre è talmente tanto viziata dal dolore, dal peccato, dalla mancanza di amore, dall’incapacità o dall’incompetenza, che è difficile scorgere quell’immagine di Dio di cui parla la Bibbia.
Se anche le madri si dimenticassero, io non mi dimenticherò mai di te ci dice Dio: Dio si ricorda dei bambini abbandonati sui seggiolini, si ricorda delle madri e dei padri distrutti dal dolore per un figlio perso, Dio si ricorda di te sorella mia, fratello mio. Ricorda che anche nel momento più alto del dolore non sei da solo.
Parlare a Dio come Padre e come Madre ci aiuta a pregare, a sapere che siamo suoi, che anche se le nostre famiglie umane non funzionano noi non siamo orfani. Dio Padre e Madre è il Dio Crocifisso, è il Dio a cui posso urlare, davanti al quale posso piangere ed implorare affinché l’esistenza cambi e volga al bene.
Ho chiesto ai ragazzi e ai bambini se volevano farmi una lista di lamentele a Dio, o magari anche alle loro famiglie: nessuna lamentela! Allora questo significa che le famiglie della Chiesa sono perfette! Che bella notizia!
Quello che avviene nella realtà però è sovente drammatico, perché proprio nei periodi di festa, nel periodo in cui si celebra la nascita del nostro Signore, si acuiscono i drammi e le tensioni nel mondo.
Ci pare che troppi siano i minori abbandonati dalle loro famiglie, troppi coloro che ancora oggi picchiano i propri figli, o che li picchiano o li vendono. Ancora nel mondo tante sono le giovani ragazze che sono vendute in matrimonio come bambine e che muoiono per questo motivo.
Dice l’apostolo Paolo, dove il peccato è abbondato, la Grazia è sovrabbondata, e per noi questa misura traboccante è il dono di Cristo che muore per i nostri peccati.
Questo non risolve i nostri problemi tra fratelli, invidie, contese, anche litigi sono all’ordine del giorno ra fratelli, e poi.. quando si deve dividere qualcosa è sempre una lotta!
Gesù però ci chiama a sé e ci chiede di essere mansueti.
Questa è forse la richiesta più dura che si possa fare a dei popoli fieri e combattivi, così come sicuramente sono i ghanesi e anche gli italiani. Non siamo abituati a fidarci, non siamo abituati a perdonare, ma Cristo ci impone di farlo!
La vostra gentilezza e mansuetudine sia nota a tutti gli esseri umani: mi chiedo se gli uomini che uccidono le proprie compagne di botte siano cristiani oppure no.. perché non si può essere di Cristo ed essere violenti al tempo stesso!
A quelle donne che sono fiere ed orgogliose è chiesto di essere mansuete, per l’amore di Cristo. A quegli uomini che sono forti ed autorevoli, è chiesto di essere gentili e generosi per l’amore di Cristo.
Questa è infatti la differenza tra il peccato e la Santa volontà di Dio; la differenza tra il mondo e la famiglia dei Santi: l’amore di Cristo.
Certo resta una grande incognita: perché il Signore Iddio, Madre e Padre nostro ci ha creati e poi ci lascia soffrire? Perché abbiamo dovuto lasciare le nostre certezze, perché per noi non c’è quel benessere sperato e che alcuni ostentano?
Padre perché? Grida Gesù sulla croce..
Neanche io so dirvi il perché, ma so la “ricetta” per guarire, perché Gesù quella ce l’ha insegnata!
Bisogna spezzare il pane per moltiplicarlo, bisogna voler bene, bisogna mettere l’amore e il perdono di Dio sempre prima, bisogna aver compassione e misericordia grandi, proprio come Cristo ne ha avuto di noi.
Bisogna che ci facciamo immagine di Cristo noi stessi sulla terra, ogni giorno, santificando la nostra vita sapendo che il Signore ha un progetto per noi che non è di morte, ma di vita.
In ogni luogo, in ogni frangente, anche nel nostro essere genitori, nel nostro essere ministri, nel nostro essere responsabili, nel nostro essere lavoratori o semplici osservatori, conformiamoci a Cristo, confidiamo al Signore Iddio Padre e Madre nostro ogni nostra preoccupazione in preghiere e suppliche.
Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. 9 Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.
Nella fraternità in cui Dio ci pone in Cristo non possiamo restare come eravamo prima: siamo chiamati a praticare il bene, in ogni cosa buona, in ogni occasione cerchiamo di essere amabili, non per compiacere agli uomini, ma per la virtù di Cristo.
Se poi ci pensiamo, Dio in Cristo ci ha donato una vita nuova, una tradizione nuova, una famiglia, una tribù, un’eredità e un volto nuovi. Una identità fatta di pace, di parole, di comprensione e di dialogo. La fede non può essere un obbligo, ma è un dono, essa non va forzata, ma insegnata attraverso l’esempio. Così potremo insegnare la fede ai nostri figli: rivestendoci dell’amore e della mansuetudine di Cristo, così potremo evangelizzare il mondo e cantare al Signore, aprendo le porte del nostro cuore alla fiducia e all’amore di Cristo. Se lo faremo, la pace di Dio in Cristo custodirà i nostri cuori.
Amen
– Pastora Laura Testa
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