
I Valdesi ebbero a che fare con la città di Verona fin dalle loro origini. Il Concilio convocato dal papa Lucio III nella basilica di S. Zeno, a Verona, essendo presente anche l’imperatore Federico Barbarossa, emanò una Decretale, il 4 novembre 1184, con la quale venivano scomunicati parecchi eretici, tra i quali anche i Valdesi chiamati, in quel momento, “Poveri di Lione”. Essi predicavano infatti il Vangelo senza essere stati prima istruiti da teologi e poi approvati dal Papa o dai Vescovi, e questa era considerata all’epoca una colpa.
Questa condanna aprì la strada alle persecuzioni future, numerose e gravi, dovute all’alleanza tra Chiesa ed Impero, con lo scopo di salvaguardare e tenere unita la civiltà del mondo cristiano. In diverse città del Nord Italia, tra le quali anche Verona, si ha notizia di presenza valdese e di atti ostili contro di loro. Per esempio, nell’Arena di Verona, nell’anno 1278, subirono il rogo parecchi eretici; non è da escludere che fra costoro ci fossero anche Valdesi.
Nei secoli successivi non si ha informazione documentata di gruppi valdesi organizzati, sia pure clandestinamente, a Verona. I Valdesi si fecero vivi nella città scaligera nei primi anni dell’Unità d’Italia, quando diedero inizio alla loro espansione al di fuori delle Valli Valdesi in Piemonte. Il re di Sardegna Carlo Alberto aveva concesso loro le libertà civili (17 febbraio 1848), poi lo Statuto Albertino era stato riconosciuto come testo fondante del Regno d’Italia (“tollerati” i culti non cattolici).

Il tempio valdese di Verona
Già negli ultimi anni della dominazione austriaca, cessata definitivamente nel 1866, i Valdesi fecero parecchi tentativi di aprire a Verona locali adatti a riunioni di culto e a conferenze pubbliche. Ciò avvenne a S. Lucia, nelle vicinanze di Porta Palio, poi a S. Pietro Incarnario, nel palazzo Maffei. Ma fu solo nel 1879 che acquistarono la ex-chiesa cattolica, non più adibita a culto (sita in via Pigna, angolo via Duomo, come è tutt’oggi). Fu restaurata e inaugurata il 6 gennaio 1870, aperta al culto protestante.
La costruzione di questa chiesetta risale all’VIII secolo d.C., fatta erigere in onore di S. Maria della Consolazione, sorella del vescovo di Verona, Annone. L’edificio fu poi rinnovato in epoca romanica.