ECI a Verona
La nostra chiesa di Verona è impegnata nel progetto ECI, Essere Chiesa Insieme. Fortemente rappresentati sono le sorelle ed i fratelli di origine ghanese. I nostri culti sono bilingui, in italiano ed inglese, consentendo ai fedeli di seguire la funzione nella propria lingua madre o comunque in una lingua familiare. L’organizzazione della nostra chiesa, dalle attività cultuali a quelle dottrinali per arrivare a quelle di amministrazione, vede pienamente impegnati e coinvolti i membri di chiesa sia italiani che ghanesi o di altra provenienza, alla luce della Scrittura che ci insegna: “Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.” (Gal 3,28).
——————————————————
Il programma ECI
Essere chiesa insieme (ECI) è un programma di lavoro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), avviato nel 2000 per promuovere l’incontro e la fraternità multietnica all’interno dell’evangelismo italiano. ECI realizza questi obiettivi organizzando incontri di formazione e seminari, collaborando con altri organismi italiani ed europei alla formazione di ministeri specializzati, condividendo buone pratiche che si realizzano nelle varie realtà dell’evangelismo italiano ed europeo.
Soprattutto negli ultimi anni, infatti, è notevolmente aumentato il numero degli immigrati evangelici provenienti soprattutto dal Ghana, dalla Nigeria, dalle Filippine, dalla Corea e dalla Romania. Difficile proporre un dato certo sulla consistenza numerica del fenomeno: secondo i dati della Caritas, che considera solamente gli immigrati regolarmente presenti in Italia, si tratta di oltre centomila presenze; secondo altri studi, che considerano anche l’incidenza degli immigrati irregolari e la maggiore spinta all’emigrazione da paesi con una significativa presenza evangelica, la stima arriva a quantificare una comunità di 250.000-300.000 persone.
Secondo un’indagine della FCEI, su circa 300 comunità delle chiese membro, almeno 200 sperimentano la presenza di fedeli provenienti da altri paesi. Alcune comunità evangeliche italiane stanno crescendo grazie all’arrivo di credenti immigrati. Il fenomeno ha comportato vari cambiamenti per le comunità italiane in diversi ambiti: nella musica, nella liturgia, nella lettura della Bibbia, nella riflessione sulle strutture e sugli ordinamenti, sull’educazione alla fede dei bambini e dei giovani e sulla formazione di pastori, predicatori, monitori e laici.
Al tempo stesso Essere chiesa insieme intende tutelare la libertà religiosa degli immigrati e quindi anche della sempre più numerosa componente evangelica.
Essere chiesa insieme collabora stabilmente con la Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME). In particolare dal 2009 partecipa al programma MIRACLE (Models of Integration through Religion, Activation, Cultural Learning and Exchange) che prevede, tra l’altro, l’organizzazione di seminari di animazione tesi a promuovere la partecipazione e la leadership degli immigrati all’interno delle comunità evangeliche in Italia.
Essere chiesa insieme ha avviato dei rapporti con alcune realtà dell’evangelismo pentecostale e delle chiese etniche “indipendenti” con l’obiettivo di costruire reti di collaborazione sui temi della libertà religiosa, della formazione dei pastori e dei laici, dell’integrazione multietnica all’interno dell’evangelismo in Italia, dell’inclusione sociale e della comune testimonianza nel paese.
(Tratto da NEV, Notizie Evangeliche)